Dal Dreamtime al Song Lines

Un viaggio nella Cosmogonia Aborigena, dal Dreamtime alla creazione del mondo da parte dei primi uomini tramite le linee di canto (song lines). Sarà un excursus all’interno della creatività spirituale che ha caratterizzato la cultura aborigena sin dagli albori. Per gli aborigeni, infatti, la comparsa del mondo, delle piante, degli animali e degli uomini è il risultato di una storia sacra scrupolosamente conservata nei miti e periodicamente rinnovata nelle cerimonie segrete. Da qui il valore pratico dei simboli. Una Cultura magica, quella aborigena strettamente connessa al Tempo del Sogno, inteso come spazio senza tempo dominato dalla creatività.

Karanga, il tempo fuori dal tempo.

Nella tradizione Maori qualsiasi visita alla casa comunitaria tribale viene accolta dal canto di una donna. Questo canto si chiama “Karanga” tradotto letteralmente in “chiamata”.
La Karanga apre uno spazio tra chi c’era, chi c’è e chi ci sarà.
Considerando la genealogia Maori che andando a ritroso si collega agli antenati mitologici, alla nascita su questa Terra e alla venuta dalle stelle, diventa facile comprendere un assetto del tempo che non considera un prima e un dopo, ma un tempo circolare.
Attraverso la vibrazione dei “takutaku”(formule), delle “waiata” (canti) e della Karanga si possono aprire e chiudere diversi spazi temporali. Ecco che il tempo concepito in modo lineare perde i suoi confini aprendo a possibilità di essere in un tempo continuo.

Mama Qilla despacho – Cerimonia del Despacho alla Madre Luna

Il Despacho è un rituale di offerta che viene tuttora praticato da millenni dai popoli indigeni delle Ande peruviane per creare una relazione di scambio di energie con le forze creatrici della Natura e del Cosmo Vivente con reciproco beneficio, per entrare in armonia con esse e ricevere di conseguenza tutta l’abbondanza e l’energia di cui abbiamo bisogno per un nostro intento, un nostro progetto, o semplicemente il nostro sviluppo. Insieme costruiremo un ‘mandala’ o ‘cosmogramma’ con vari ingredienti che verrà poi offerto agli elementi del cosmo, permettendoci di stabilire con essi una connessione energetica personale grazie ad una struttura archetipica universale  da cui possiamo trarre i benefici che chiediamo.

In questa occasione realizzeremo un tipo di despacho specialmente dedicato alla Mama Qilla, la Madre Luna secondo la tradizione andina. A cui dedicheremo una preghiera specifica per chiederle di aprirci la ‘porta del sogno’ ed attivare così uno spazio sacro notturno ed onirico, per poter ricevere così un sogno di potere, di insegnamento o di guarigione personale.

LʼIncantesimo Ipnotico e la Missione del Risveglio

Il nostro tempo è diventato un incubo meccanizzato, siamo vittime dell’incantesimo pronunciato 5000 anni fa dai falsi sacerdoti babilonesi – usurpatori del potere matriarcale, lunare e femminile – e rafforzato 2000 anni fa da Giulio Cesare e Cesare Augusto, signori della guerra.

Da ‘magia del qui e ora, eterno presenteʼ, il tempo è stato diviso in unità arbitrarie, svuotato del suo significato magico, ridotto a durata e rapportato al denaro – altra invenzione degli eunuchi babilonesi.

Il complicato ed insensato relitto arcaico che usiamo per misurare il nostro tempo è

un potentissimo strumento occulto di potere e di controllo; il suo uso prolungato

ha prodotto una deviazione nella mente collettiva, portandoci a credere che

tempo è denaro e che la guerra è lo standard di risoluzione dei conflitti.

Cambiare calendario serve a spezzare questo incantesimo nefasto, uscire dal tempo artificiale, risvegliarsi dal sonno della ragione e tornare ad essere co- creatori della propria realtà; ci permette di esplorare i

codici matemagici lasciatici dai Maya Galattici, conoscere la configurazione energetica del momento nel tempo che abbiamo scelto per VENIRE ALLA LUCE e compiere la nostra missione: sviluppare il nostro potenziale evolutivo e ricordare chi siamo veramente.

Tempo è Arte, e noi siamo Arte incarnata nel Tempo In Lakʼech (io sono un altro te stesso)

Il SOGNO – Strumento di Coscienza per il Risveglio di ‘Anima e Spiritoʼ

Secondo le popolazioni indigene della Sierra Nevada in Colombia, i sogni sono la possibilità di sentire e sperimentare ciò che è sconosciuto, compreso l’invisibile, è in questo modo che la Grande Mente, il Grande Spirito invia i suoi messaggi attraverso i sogni.

Questi messaggi hanno una tale purezza che permettono al sognatore di iniziare a risvegliarsi dal mondo dell’ego, sono uno strumento per la coscienza. Questo risveglio è legato all ‘”anima e allo spirito”, e secondo loro questo mondo è un sogno dal quale dobbiamo svegliarci. Nel mondo della materia “anima e spirito” sono addormentati e noi dobbiamo svegliarci.

Durante il sogno il corpo è a riposo, e permette di attivare la coscienza intuitiva. Ma lʼintuizione non può essere pienamente compresa finché la nostra coscienza rimane intrappolata nella credenza. La distinzione tra il reale e l’illusorio non si applica per differenziare il sonno e la veglia.

Queste differenti forme tra i mondi non sono separate, il mito non è separato dal sacro.

Il vero scopo del rito, consiste talvolta nell’allontanare l’impurità, altre nel gestire la forza magica, altre ancora nel porre l’umano in relazione ad un principio sacro che lo trascende. L’autenticità che si attribuisce ai sogni permette di trasformare la mitologia in esperienza.

Il sogno nel mondo antico e l’arte dell’incubazione nel Mediterraneo

Esiste ancora oggi nel Mediterraneo e nel mondo un’arte sciamanica preservata da tutti gli accadimenti del tempo : l’arte del sogno.
I popoli del Mediterraneo ancor prima della nascita di Cristo davano molta importanza al mondo dei sogni, il comune denominatore era “l’origine divina dei sogni”. Esistevano nelle nostre terre templi nei quali le gente del tempo andava a sognare per chiedere guarigione, abbondanza o un vaticinio sulla proprie scelte.
Il sognatore veniva preparato al sogno attraverso una serie di cerimonie ed offerte, al mattino dopo la sacerdotessa o il sacerdote del sogno, detti oniromanti, interpretavano il messaggio divino. Questa era l’arte mediterranea dell’incubazione, un’arte magica e di guarigione, nel tempo in cui staremo assieme risveglieremo questa pratica della nostra tradizione.

Porta con te un foulard, un telo nel quale avvolgerti e la tua richiesta.

Ida Lo Sardo

La Danza Sufi

Giunta fino ai nostri giorni, la Danza Sufi oggi prende una valenza importante per la crescita spirituale di tutte le Anime che sentono la chiamata al “Risveglio”.

Il potere di questa pratica meditativa risiede nel fatto che parte dal Corpo, dalla presa coscienza e accettazione della Nostra dimensione fisica.

Cosi inizia la danza Sufi, dall’ equilibrio in questo piano fisico, dalle forze che influiscono su esso come la gravità e l’energia centrifuga che creiamo ruotando.

Un intento, base della crescita, che sfida la Nostra mente abituata a tenere il controllo su tutto quello che succede, chiedendogli di mollare, di lasciare andare.

E imparando a lasciare andare impariamo a divenire parte di quel moto rotativo proprio di tutto il creato.

Ed è proprio lì che il Sogno si fonde con la Realtà. 

Nel Sogno vi è l’illusione ? 

Allora cosa è che ci illude ? 

Presente o Assente, Sveglio o Sognante, 

il Danzatore nel vortice comprende che i piani si ribaltano 

a seconda di dove ti poni nell’esistenza 

e il Sogno è ciò che credevi Reale.

Nella rotazione diveniamo contatto Cielo/Terra e attraverso di noi l’energia del creato fluisce, riempiendoci di tutto il sapere che in essa porta, sentendoci finalmente i figli della Fonte/Creato che siamo.

E’ questo sentire che Sveglia la Nostra Anima dal Sogno che immediatamente si sente accolta da un Corpo determinato, equilibrato, libero dal controllo mentale, e di esso se ne Innamora.

La rotazione continua e intanto l’Anima disincantata danza col Corpo in un’ estasi d’Amore che è propria del Dio che attraverso i Nostri occhi osserva il suo creato, nato da un Suo Sogno.

Nevio Vitali